LINUX
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Autori: Franco Lever, Antonio Giannasca
È un sistema operativo a 32 bit, compatibile con Unix, a funzionalità complete, disponibile per calcolatori 386, 486, Pentium, praticamente gratuito e abbastanza facile da installare. Dopo aver installato L. su un calcolatore, si ha accesso a tutto ciò che si può avere da una normale stazione di lavoro Unix.
L. prese il via nel 1991 da un progetto iniziato da Linus Torvalds, uno studente dell’Università di Helsinki. L’obiettivo iniziale non era di fornire un sistema operativo completo, ma piuttosto il nucleo (kernel) di un sistema operativo (DOS;Unix). Con il crescere di L., aumentò anche il numero delle persone disposte a collaborare con Linus Torvalds, tanto che attualmente egli coordina una squadra di centinaia di persone in tutto il mondo, che offrono volontariamente il loro tempo per fare di L. una realtà.
Proprio perché il nucleo di L. si adatta a diversi tipi di piattaforma, è necessario configurare il sistema operativo per renderlo compatibile con i diversi tipi di periferiche installate sulle diverse macchine. Nelle versioni precedenti di L. l’installazione era piuttosto impegnativa anche per gli addetti ai lavori; nelle versioni più recenti invece sia l’installazione sia l’interfaccia sono diventate più user friendly (Usabilità).
L. include le funzionalità di server di rete e anche di server per i servizi generali web, consentendo di fatto, con pochi mezzi, di creare una potente Intranet o di far diventare un computer anche poco potente un server Internet a disposizione di un provider.
Molti addetti ai lavori, in ultima analisi, preferiscono L. come sistema operativo rispetto a Windows NT server, a dispetto della maggiore diffusione e della maggiore usabilità di quest’ultimo. A favore di L. una maggiore potenza di elaborazione in rapporto al tipo di macchina utilizzata (funziona egregiamente anche su PC 486), la possibilità di creare delle ‘console virtuali’ (significa che più utenti possono utilizzare il sistema operativo sulla stessa macchina, cosa non possibile con Windows NT Server) e la migliore stabilità.
L. può essere considerato segno di due tendenze diverse, egualmente significative:
a) la ribellione di una fascia di utenti nei confronti della posizione egemone della Microsoft, la quale propone a getto continuo programmi sempre più complessi, tali da rendere obsolete le macchine in tempi assai brevi;
b) un nuovo modo di pensare il proprio lavoro (o una sua porzione) da parte dello specialista, come condivisione di risorse e di risultati raggiunti. L. diventa sempre più potente pur continuando a girare benissimo anche su macchine non recenti grazie alla collaborazione di molti programmatori che invece di coprire con il copyright le loro proposte innovative, le mettono a disposizione della comunità secondo una clausola del tutto opposta, il copy-left: un determinato software non solo è disponibile gratuitamente e modificabile, ma deve rimanere tale in futuro, compresi i programmi che domani lo vorranno includere nel proprio sistema. Da questo punto di vista L. è una delle componenti di un movimento nato negli USA per opera di Richard Stallman, hacker e insieme scienziato; nel 1984 egli lascia i laboratori di Intelligenza Artificiale del MIT proprio perché non accetta che il software debba essere considerato alla stregua di un prodotto da proteggere con copywright (impedendone così lo sviluppo da parte degli utilizzatori) e sia venduto al prezzo più alto consentito dal mercato, piuttosto che sulla base di criteri che tengano anche conto del servizio alla comunità. (Il manifesto di Stallman è leggibile all’URL: http://www.gnu.org/gnu/manifesto.html).
L. prese il via nel 1991 da un progetto iniziato da Linus Torvalds, uno studente dell’Università di Helsinki. L’obiettivo iniziale non era di fornire un sistema operativo completo, ma piuttosto il nucleo (kernel) di un sistema operativo (DOS;Unix). Con il crescere di L., aumentò anche il numero delle persone disposte a collaborare con Linus Torvalds, tanto che attualmente egli coordina una squadra di centinaia di persone in tutto il mondo, che offrono volontariamente il loro tempo per fare di L. una realtà.
Proprio perché il nucleo di L. si adatta a diversi tipi di piattaforma, è necessario configurare il sistema operativo per renderlo compatibile con i diversi tipi di periferiche installate sulle diverse macchine. Nelle versioni precedenti di L. l’installazione era piuttosto impegnativa anche per gli addetti ai lavori; nelle versioni più recenti invece sia l’installazione sia l’interfaccia sono diventate più user friendly (Usabilità).
L. include le funzionalità di server di rete e anche di server per i servizi generali web, consentendo di fatto, con pochi mezzi, di creare una potente Intranet o di far diventare un computer anche poco potente un server Internet a disposizione di un provider.
Molti addetti ai lavori, in ultima analisi, preferiscono L. come sistema operativo rispetto a Windows NT server, a dispetto della maggiore diffusione e della maggiore usabilità di quest’ultimo. A favore di L. una maggiore potenza di elaborazione in rapporto al tipo di macchina utilizzata (funziona egregiamente anche su PC 486), la possibilità di creare delle ‘console virtuali’ (significa che più utenti possono utilizzare il sistema operativo sulla stessa macchina, cosa non possibile con Windows NT Server) e la migliore stabilità.
L. può essere considerato segno di due tendenze diverse, egualmente significative:
a) la ribellione di una fascia di utenti nei confronti della posizione egemone della Microsoft, la quale propone a getto continuo programmi sempre più complessi, tali da rendere obsolete le macchine in tempi assai brevi;
b) un nuovo modo di pensare il proprio lavoro (o una sua porzione) da parte dello specialista, come condivisione di risorse e di risultati raggiunti. L. diventa sempre più potente pur continuando a girare benissimo anche su macchine non recenti grazie alla collaborazione di molti programmatori che invece di coprire con il copyright le loro proposte innovative, le mettono a disposizione della comunità secondo una clausola del tutto opposta, il copy-left: un determinato software non solo è disponibile gratuitamente e modificabile, ma deve rimanere tale in futuro, compresi i programmi che domani lo vorranno includere nel proprio sistema. Da questo punto di vista L. è una delle componenti di un movimento nato negli USA per opera di Richard Stallman, hacker e insieme scienziato; nel 1984 egli lascia i laboratori di Intelligenza Artificiale del MIT proprio perché non accetta che il software debba essere considerato alla stregua di un prodotto da proteggere con copywright (impedendone così lo sviluppo da parte degli utilizzatori) e sia venduto al prezzo più alto consentito dal mercato, piuttosto che sulla base di criteri che tengano anche conto del servizio alla comunità. (Il manifesto di Stallman è leggibile all’URL: http://www.gnu.org/gnu/manifesto.html).
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Bibliografia
- PITTS David, Linux tutto & oltre, Apogeo, Milano 1998.
- TAUBER Daniel A., Guida a Linux, McGraw Hill, London 1995.
- TORVALDS Linus, Rivoluzionario per caso, Garzanti, Milano 2001.
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Come citare questa voce
Lever Franco , Giannasca Antonio , LINUX, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (25/12/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
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